Skip to main content
Snow
Il ritorno dei Confidi
9 Luglio 2024 Confartigianato Puglia

Un semestre positivo che rispetta le previsioni e mostra un nuovo slancio negli investimenti da parte del tessuto imprenditoriale lombardo e varesino. A tratteggiarlo, come si legge su Prealpina Economia & Territorio, è Confidi Systema!, il consorzio di sostegno al credito, fondato nel 1959 e rinato nel 2016 grazie alla fusione degli enti lombardi della garanzia di Confartigianato, Confagricoltura e Confindustria.

L’ente si occupa proprio di favorire i prestiti alle Pmi, accorciando le distanze con il settore bancario in un mondo complesso che negli anni ha subito decisamente molti scossoni. A fine 2023 è arrivato lo stop definitivo alle garanzie statali pressoché totali sull’onda del post-Covid: il pubblico ha passato il testimone al privato e, con la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi (entrata in vigore il primo gennaio 2024), il legislatore ha voluto conferire ai Consorzi fidi un ruolo ancora più importante. E le previsioni sono state rispettate nei due filoni della garanzia e della consulenza, come sottolinea il Responsabile Area Commerciale di Confidi Systema! Carlo Morichini. «Nel primo caso (la richiesta di garanzia), la riforma ha comportato un incremento dei volumi del più 18% rispetto al primo semestre 2023. Questa tendenza ha investito tutte le aree geografiche della Lombardia, ma a Varese in particolare si sta lavorando molto bene con una crescita decisa. La variazione della normativa nel nostro settore ha ribadito il ruolo centrale dei Confidi nel rapporto fra garanzia privata e pubblica. È così sui tagli piccoli, fino a 80mila euro, ma anche su operazioni più importanti. Insomma, possiamo dire che assistiamo a un ritorno di fiamma per i Consorzi, che certo si deve poi conciliare con le fasi di valutazione e scrematura. Leggiamo questo fenomeno come uno slancio positivo e un ritorno alla normalità verso gli attori storici del mondo della garanzia, senza più la mano pubblica gratuita ed estesa al 100% senza filtro. Una fase straordinaria, legata ad eventi eccezionali come pandemia e guerre, una copertura totale dello Stato che non poteva durare di più, che non possiamo più permetterci e che rischiava di non essere educativa dal punto di vista finanziario. Torniamo a una situazione che abbiamo vissuto in pratica sempre negli ultimi decenni, dagli anni Settanta al 2019».
Il secondo capitolo è invece quello che riguarda la consulenza: «Si percepisce chiaramente la richiesta di sostegno da parte delle Pmi”, continua il responsabile commerciale, “per esempio nell’elaborazione del business plan, nell’analisi economico-finanziario e nel monitoraggio della Centrale rischi. Una crescita delle richieste che ha una doppia valenza: si risponde così alle indicazioni comunitarie dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, l’istituzione da cui nascono le linee guida per la concessione e il monitoraggio dei prestiti a cui tutti i soggetti finanziari, banche e intermediari come anche i Confidi, devono attenersi. E che chiede alle aziende di dimostrare la loro valenza sulla gestione dei flussi di cassa prospettici. Cioè dovranno chiarire con quali flussi pagheranno i loro debiti: si tratta di uno strumento di valutazione che misura così la capacità creditizia delle imprese basandosi su conto economico e rendicontazione finanziaria in un’ottica forward looking. Le banche tendono sempre più a valutare le proprie aziende-clienti in questo modo e il nostro ruolo è supportare le Pmi. L’altra valenza è la motivazione dietro la richiesta di consulenza: la crescita esponenziale delle tematiche Esg», conclude Morichini.

 

Un ritorno di fiamma, così viene definito il ritorno delle garanzie e delle consulenze. Dopo la riforma del fondo per le Pmi, vi è stato più del 18% nei volumi rispetto al primo semestre del 2023.
Come si legge su CreditNews, i consorzi di garanzia fidi stanno ampliando le proprie funzioni per supportare le imprese, non solo in fase di accesso al credito, ma anche nell’adozione di politiche gestionali innovative e nell’implementazione dei principi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance). In quest’ottica, i Confidi stanno passando da meri fornitori di garanzie creditizie a partner finanziari strategici per le aziende. Allo stato attuale, i consorzi fidi italiani sono 192, con uno stock complessivo di garanzie di 8,4 miliardi di euro. I Confidi maggiori, soggetti alla vigilanza di Bankitalia, sono 32, mentre quelli minori risultano 160. La maggior parte dei Confidi maggiori è localizzata nel Nord Italia (63% del totale), come si desume anche dall’articolo sopra, mentre la concentrazione più significativa di Confidi minori si trova nel Mezzogiorno (più di uno su due). Nonostante una leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti, lo stock di garanzie si concentra sempre di più nei Confidi maggiori (6,4 miliardi di euro rispetto al totale). Sia i Confidi maggiori che minori presentano asset consistenti in relazione ai rischi assunti.
I Confidi più dinamici sono proprio quelli che hanno saputo diversificare il loro ruolo, non limitandosi alla garanzia mutualistica, ma agendo come facilitatori nell’adozione di nuovi strumenti e politiche gestionali, supportando le aziende sul mercato dei capitali. La trasformazione che è in corso nel settore dei Confidi riflette la crescente complessità del panorama finanziario italiano, con un’attenzione crescente ai principi ESG e alla digitalizzazione (anche per rispettare le crescenti richieste dell’EBA).

Condividi su
Il concordato fiscale rischia il flop
Porti e logistica, priorità strategica del Sud
In arrivo moduli su misura per la sostenibilità